PHOENICUS

Ripartiamo e attracchiamo nell’antica Phoenicusa, oggi Filicudi, l’isola delle felci. 

Un’isola bellissima, caratterizzata da un paesaggio quasi lunare e dal blu intensissimo del mare profondo che la circonda. Quest’isola, io me la ricordo sempre identica dagli anni Settanta. Non ha subito trasformazioni, la contemporaneità non vi ha mai attecchito. È rimasta legata al suo passato, è piena di ricordi. 

Phoenicus, il profumo a essa dedicato, è infatti evocativo di un mondo passato. A ispirarmi è stata la colonia del nonno. Ha però una personalità poliedrica: evocativo ma innovativo, classico ma moderno. Alterna toni caldi e freschi, emozione del ricordo e scoperta della novità.

La rivisitazione di un ricordo antico. Pensate a uno standard di jazz suonato oggi da un musicista contemporaneo.

Il viaggiatore che lo sceglie è una persona profonda, equilibrata, idealista e molto legata alle tradizioni. 

Tradizionale nelle note di testa con il classico bergamotto, lo speziato cardamomo e i caldi boisé, si trasforma e si innova fondendosi con il tè verde, i fiori, muschi, incenso e legno di Guaiaco nelle note di cuore, imprigionando e esaltando il tutto nelle note di fondo di legno di sandalo, muschi e balsamo di copaive.